Il Lingotto
Icona dell’architettura moderna, al punto da essere citata da Le Corbusier tra i capolavori industriali degni di nota, il Lingotto è stato la fabbrica simbolo del gruppo Fiat e dell’Italia stessa.
Nel 1915, la Fiat scelse questa località per impiantare la sua officina di produzione. La fabbrica trasformò rapidamente il borgo, facendolo passare da luogo prettamente rurale a quartiere operaio.
Lo stabilimento Fiat del Lingotto fu progettato e costruito dall'architetto Giacomo Mattè Trucco
a partire dal 1915, insieme ad altri progettisti come Francesco Cartasegna e Vittorio Bonadè Bottino, sul modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford.
I lavori durarono dal 1916 al 1930, anche se l'inaugurazione avvenne nel 1922, alla presenza del Re d'Italia.
L’età industriale
Le officine erano formate da due lunghi corpi longitudinali, destinati alla produzione delle automobili, di oltre cinquecento metri di lunghezza, uniti da cinque traverse multipiano, dedicate a servizi per il personale.
Alle estremità dei corpi lunghi furono costruite, tra il 1923 e il 1926, due rampe elicoidali. In questo modo le automobili potevano accedere dal piano terra direttamente alla pista di collaudo, costituita da due rettilinei di oltre quattrocento metri di lunghezza, collegati da due curve paraboliche.
La palazzina uffici, costruita nel 1926, era dedicata alla direzione, amministrazione, mensa ed altri servizi. Nel corso della propria vita, lo stabilimento produsse decine di modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla e la Topolino. Venne chiuso nel 1982, in seguito allo spostamento della produzione in altri impianti. Però, come avviene per molti famosi edifici antichi, la sopravvivenza dello stabilimento Fiat dipendeva dalla sua adattabilità ad una nuova funzione.
La trasformazione
Già nel 1982, una società a capitale misto, guidata dalla Fiat, tenta il recupero dello stabilimento, appena dismesso, ma senza successo.
Nel 1985 viene incaricato della ristrutturazione l’architetto genovese Renzo Piano.
Simbolo dell’archeologia industriale, la fabbrica è stata divisa attraverso un lungo processo di ristrutturazione tra diverse funzioni. All’esterno la struttura è rimasta inalterata, ma all’interno è stata profondamente modificata.
Nel corso degli anni sono stati ricavati negli spazi del Lingotto un centro esposizioni, Lingotto Fiere, (nel 1992), il centro congressi Lingotto e l’Auditorium Giovanni Agnelli (nel 1994), un centro servizi, vari uffici direzionali, un’area dedicata interamente allo shopping, con decine di negozi, bar e ristoranti (nel 2002), una pista di atterraggio per elicotteri. Nel 2002, è stata inaugurata la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, l’hotel Le Méridien Lingotto (nel 1995), ribrandizzato (nel 2011) con il marchio NH in Nh Lingotto Congress. L’hotel Le Méridien Turin Art+Tech (nel 2003), ribrandizzato con il marchio NH (nel 2011) in NH Lingotto Tech e (nel 2018) con il marchio Hilton in DoubleTree By Hilton Turin Lingotto.
«Un genuino pezzo di città»
È ciò che l’architetto Renzo Piano dice di aver voluto ricreare nel Lingotto.
La prima manifestazione organizzata nella fabbrica ristrutturata è stata il Salone dell’automobile, nel 1992.
In pochi anni Lingotto Fiere ha acquisito importanza: ospita oggi la Fiera del Libro, il Salone del Gusto, Artissima – Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea, e molte altre manifestazioni di livello nazionale e internazionale.
Entrambi gli hotel sono stati sede del comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. All’interno dell’hotel NH Torino Lingotto Congress è stato creato un giardino tropicale, il Giardino delle Meraviglie, collegato internamente all’area shopping, chiamata “Lingotto“.
Sopra la Torre Sud è stata costruita, sempre da Renzo Piano, “La Bolla”, una sala VIP panoramica da 25 posti, realizzata interamente in cristallo con strutture in acciaio; con una splendida vista che spazia dalle Alpi alla collina, alla città e si affaccia sulla pista parabolica del Lingotto, trasformata in roof garden.