BOBBY WATSON New Quintet
Bobby Watson (alto Sax)
Wallace Roney Jr. (tromba)
Jordan Williams (piano)
Curtis Lundy (contrabbasso)
Victor Jones (batteria)
Cena nel Ristorante Eligo dell'Hotel DoubleTree by Hilton, con libera scelta dei piatti e concerto gratuito dalle 20:00 alle 22:00 durante la cena.
Prenotazione obbligatoria.
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E-mail: iolanda.devincenzo@hilton.com
Telefono: 3472182482
Dopo il tour celebrativo per il settantesimo compleanno dell’acclamato artista di Kansas City, nel 2024 è previsto un nuovo tour europeo per il mese di marzo, con spettacoli già programmati in Norvegia, Svezia, Danimarca e Italia. Il quintetto sarà composto da talenti emergenti come Wallace Roney Jr., figlio del rinomato trombettista e della compianta grande pianista Geri Allen. Insieme a lui ci saranno il giovane pianista di Philadelphia Jordan Williams e gli esperti collaboratori di lunga data Curtis Lundy al contrabbasso e Victor Jones alla batteria.
I concerti di Watson sono noti per la loro straordinaria energia e il sassofonista di Kansas City non delude mai il suo pubblico, grazie alla sua eccezionale tecnica e, soprattutto, alla sua grande abilità comunicativa che coinvolge il pubblico con energia e divertimento. Seguendo le orme del suo mentore, Art Blakey, di cui è stato direttore musicale dal 1977 al 1981, Bobby Watson è stato nominato Global Jazz Ambassador dal conservatorio di Kansas City ed è il direttore del dipartimento Jazz.
Questo incarico porterà il sassofonista in tutto il mondo per esibirsi con diversi musicisti, con l’obiettivo di diffondere il messaggio di Art Blakey. Emergendo dai Jazz Messengers di Art Blakey, Watson ha sviluppato uno degli stili più personali al sax alto dagli anni Ottanta ad oggi. Nato nel 1953 a Lawrence (Kansas) ma cresciuto a Kansas City, Watson ha assimilato profondamente l’influenza della grande scuola jazzistica della sua città. Dopo aver frequentato l’Università di Miami (dove ha avuto come compagni di studio Pat Metheny e Jaco Pastorius), il sassofonista si è trasferito a New York nel 1975. Nel 1977 ha iniziato a distinguersi all’interno dei Jazz Messengers di Art Blakey, assumendo persino il ruolo di direttore musicale. Questo gruppo è stato una vera fucina di giovani talenti nel jazz moderno, e quando Watson ha lasciato la band nel 1982, non gli sono mancate le opportunità di collaborare con artisti di alto livello, tra cui Max Roach, Louis Hayes, George Coleman, Branford Marsalis, Sam Rivers e Wynton Marsalis.
Le prime occasioni importanti in cui è stato leader in registrazione sono arrivate dall’Italia: nel 1985, la milanese Red Records ha prodotto due album in studio che ancora oggi sono tra le sue migliori opere discografiche, “Appointment in Milano” e “Round Trip”. Successivamente, le etichette major come Blue Note e Sony/Columbia hanno mostrato interesse per la sua musica.
Negli ultimi anni, Watson si è concentrato soprattutto sul suo quartetto e ha prodotto un magnifico tributo al celebre discorso di Martin Luther King, “I Have a Dream”, intitolato “Check Cashing Day”, sotto l’etichetta Rat Pack Music. Ha anche lavorato su orchestrazioni più ampie e gran parte della sua attività si è svolta nel settore dell’educazione, grazie al prestigioso incarico di direttore del dipartimento di jazz presso l’Università del Missouri di Kansas City.
Recentemente, è stato raro vederlo in Italia, ma l’opportunità di rivederlo e ascoltarlo al timone del quartetto con cui ha recentemente registrato “Made in America” per l’etichetta discografica dello Smoke di New York sarà sicuramente un’esperienza rinvigorente.
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare Maria Teresa Vannini, agente italiano del tour: teresa@nadirmusic.net